Verso un'abitazione SMART

AGA Studio

La pandemia di COVID 19 ha costretto milioni di persone a riorganizzare la propria vita costringendole a stare per la totalità delle ore della

giornata chiusi nelle proprie abitazioni, ritagliandosi solo qualche momento di uscita per le necessità, ribaltando così il consumo delle proprie ore nell’arco del giorno. Solo qualche mese fa, la media delle ore trascorse in casa si aggirava intorno alle 3-4 unità, concentrate nella maggior parte nella fascia serale. Il resto veniva svolto all’esterno tra, spostamenti per raggiungere i luoghi di lavoro, attività lavorative e attività ludiche ricreative. Questo era il quadro ante Covid. Con l’emergenza e la conseguente immediata quarantena, il quadro è completamente stravolto e ribaltato. Quando ne usciremo, ne usciremo cambiati? Dubbi che investono tutti i campi, economici e sociali della nostra società. Alle nostre abitazioni vengono chieste funzioni che molto spesso non erano contemplate e conseguentemente non progettate per assolverle. Non da meno anche le abitazione subiranno un conseguente cambiamento nelle loro fruizioni. Nessuno ha certezza di come cambieranno, sicuramente si iniziano ad immaginare scenari, dettati anche dalla durata dell’emergenza e dalla scoperta di un vaccino efficace per l’uomo. Come architetto mi sto immergendo in questa realtà, immagino scenari possibili. Sicuramente la regola che, al cambiamento delle funzioni da svolgere, scaturiscono spazi diversi, è una certezza. Ci troveremo a progettare e realizzare le abitazioni in maniera diversa da come erano concepite fino ad oggi. Chiederemo alle nostre abitazioni di essere più sostenibili, un cambiamento evidente. L’ambiente è in grande sofferenza e un intervento in questa direzione è inevitabile. Vivremmo di più le nostre case, con il conseguente aumento dei costi di gestione, un impronta sostenibile volta anche al risparmio energetico potrà portare dei vantaggi nelle nostre tasche. L’aumento dell’inquinamento indoor è un altro problema della maggiore permanenza negli ambienti domestici. Serviranno abitazioni più tecnologiche per accompagnare lo smart working. Nuovi spazi dove poter passare il maggior tempo delle nostre giornate, penso ed immagino alla necessità di avere un angolo dedicato e riservato dove poter effettuare delle video conferenze, o un’area working/studio per i vari membri della famiglia o zone relax differenziate per spazi privati al proprio interno. Anche l’illuminazione avrà un ruolo importante, dovrà essere sapientemente progettata per non arrecare disturbi sull’uomo. Questo non significa che le nostre abitazione dovranno avere più metri quadri, ma dovranno essere progettate e ridistribuite attentamente anche con zone flessibili. Una sfida non semplice che noi architetti dovremmo cogliere, sensibilizzando le nostre committenze che, mai come ora si troveranno nella condizione migliore per accogliere in maniera attiva queste nuove forme dell’abitare.

Arch. Gianfrancesco Aliano 

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